Somministrazione extra-ospedaliera di Glucosio - Insulina - Potassio per via endovenosa nei pazienti con sospette sindromi coronariche acute
Studi di laboratorio suggeriscono che nel contesto della ischemia cardiaca, la somministrazione endovenosa immediata di Glucosio – Insulina -Potassio ( GIK ) riduce le aritmie e il danno miocardico correlati alla ischemia.
I risultati degli studi clinici non sono uniformi nel mostrare questi benefici, probabilmente a causa della somministrazione ritardata.
È stato condotto uno studio per valutare la somministrazione extra-ospedaliera da parte dei servizi medici di emergenza di Glucosio – Insulina - Potassio nelle prime ore di sindromi coronariche acute sospette.
È stato condotto uno studio di efficacia, randomizzato, placebo-controllato, in doppio cieco in 13 città statunitensi ( 36 agenzie di servizi medici di emergenza ), nel periodo 2006-2011, nel quale i paramedici, aiutati nella decisione da supporto basato su elettrocardiogramma ( ECG ), hanno randomizzato 911 ( 871 arruolati ) pazienti ( età media, 63.6 anni; 71.0% uomini ) con alta probabilità di sindromi coronariche acute.
Una soluzione intravenosa di Glucosio - Insulina - Potassio ( n=411 ) o una soluzione placebo di Glucosio al 5% dello stesso aspetto ( n=460 ) è stata somministrata dai paramedici in ambito extraospedaliero; il trattamento è stato continuato per 12 ore.
L’endpoint primario prespecificato era la progressione delle sindromi coronariche acute a infarto del miocardio entro 24 ore, come valutato in base ai biomarcatori e a prove elettrocardiografiche.
Gli endpoint principali prespecificati comprendevano: la sopravvivenza a 30 giorni e un composito di arresto cardiaco pre-ospedaliero o in-ospedale o mortalità in ambito ospedaliero, analizzati per intent-to-treat e per presentazione con sopraslivellamento del tratto ST.
Non sono emerse differenze significative nel tasso di progressione a infarto del miocardio tra pazienti che hanno ricevuto la soluzione GIK ( n=200; 48.7% ), rispetto a quelli che hanno ricevuto placebo ( n=242; 52.6% ) ( odds ratio [ OR ], 0.88; P=0.28 ).
La mortalità a 30 giorni è stata pari al 4.4% con la soluzione Glucosio-Insulina-Potassio versus 6.1% con placebo ( HR=0.72; P=0.27 ).
Il composito di arresto cardiaco o mortalità ospedaliera si è presentato nel 4.4% dei pazienti del gruppo soluzione GIK versus 8.7% di quelli del gruppo placebo ( OR=0.48; P=0.01 ).
Tra i pazienti con sopraslivellamento del tratto ST ( 163 del gruppo soluzione GIK e 194 del gruppo placebo ), la progressione a infarto miocardico è stata pari a 85.3% con Glucosio-Insulina-Potassio versus 88.7% con placebo ( OR=0.74; P=0.34 ); la mortalità a 30 giorni è stata 4.9% con soluzione GIK vs 7.7% con placebo ( HR=0.63; P=0.29 ).
Il composito di arresto cardiaco o mortalità in ospedale è stato pari a 6.1% con Glucosio-Insulina-Potassio versus 14.4% con placebo ( OR=0.39; P=0.01 ).
Eventi avversi gravi si sono manifestati nel 6.8% ( n=28 ) dei pazienti del gruppo Glucosio-Insulina-Potassio versus 8.9% ( n=41 ) di quelli del gruppo placebo ( P=0.26 ).
In conclusione, tra i pazienti con sospette sindromi coronariche acute, la somministrazione extra-ospedaliera di Glucosio – Insulina - Potassio per via endovenosa, rispetto a una soluzione glucosata ( placebo ), non ha ridotto la progressione a infarto miocardico.
Rispetto al placebo, la somministrazione di Glucosio – Insulina - Potassio non è risultata associata a un miglioramento della sopravvivenza a 30 giorni, ma era correlata a tassi inferiori dell’esito composito di arresto cardiaco o mortalità ospedaliera. ( Xagena2012 )
Selker HP et al, JAMA 2012; 307: 1925-1933
Cardio2012 Farma2012
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